In Germania il 2008 si è chiuso con un bilancio deludente per la maggior parte delle marche, ma non per Lancia e Fiat che hanno conquistato il secondo e il terzo posto nella classifica dei vincitori 2008. Rispetto all'anno precedente, le loro immatricolazioni sono infatti aumentate del 39,8% e del 19,4% rispettivamente, precedute solo dal gruppo americano Gm, trainato soprattutto dalla buona performance Chevrolet. Il risultato permette a Fiat di guardare con ottimismo al futuro, nella consapevolezza di avere i modelli giusti per il nuovo tipo di domanda che anche in Germania emerge in seguito alla recessione.
Nel mese conclusivo del 2008 le immatricolazioni tedesche sono diminuite complessivamente del 6,6% rispetto al corrispondente mese dell'anno precedente, mentre nell'arco dei dodici mesi risultano entrate in circolazione 3,09 milioni di nuove vetture, l'1,8% in meno rispetto al 2007. Il deficit di 58mila immatricolazioni è totalmente imputabile ai risultati dell'ultimo trimestre, quando cioè le ricadute dello tsunami finanziario si sono fatte sentire appieno. Sono stati vanificati gli ingenti sforzi compiuti dalle marche tedesche (con sconti sul listino e immatricolazioni a chilometri zero) per evitare che ciò avvenisse.
Stando ai dati ufficiali resi noti dal Kraftfahrt-Bundesamt (l'ufficio federale della Motorizzazione che ha sede a Flensburg), tra le marche domestiche è stata la Smart a difendersi meglio, aumentando le proprie immatricolazioni del 5,7%, seguita dal gruppo Volkswagen con +1,1% (615.229 autovetture, pari a una quota di 19,9% del mercato complessivo tedesco), dalla Audi le cui vendite sono cresciute dello 0,8%, dalla Mercedes con un +0,1% e dalla Bmw (Mini compresa) che ha sostanzialmente confermato il volume di immatricolazioni del 2007 (284.767 unità pari a una quota di mercato del 9,2%), mentre la Porsche ha accusato la retromarcia più evidente: -8,9 per cento. L'arretramento dell'1,8% non è poi così drammatico se giudicato alla luce dei consecutivi record collezionati negli ultimi anni. A preoccupare di più è il crollo delle esportazioni e della produzione, entrambe in calo del 22 per cento.
In parte i produttori tedeschi devono recitare il "mea culpa" per aver snobbato per circa un decennio la necessità di investire in sistemi di propulsione alternativa. Lo stanno facendo ora a ritmo accelerato, e nei prossimi anni vedremo moltiplicarsi il numero dei modelli disponibili anche in variante ibrida.
Una causa delle difficoltà del mercato interno è anche il continuo rinvio, in parte inspiegabile, di un nuovo sistema di tassazione delle auto basato sul volume di emissioni di CO2.
Per tornare alle auto italiane, peccato che lo straordinario successo ottenuto l'anno scorso dalle marche Lancia e Fiat sia stato offuscato dal regresso delle vendite Alfa Romeo, diminuite del 34,3 per cento. L'ottima accoglienza che stampa e pubblico tedeschi hanno riservato alla MiTo e il prossimo arrivo della 149 fanno comunque sperare in un'inversione del trend. Mentre per quanto riguarda il brand Fiat la 500 Cabrio non potrà che rafforzare il successo di un modello che anche in Germania è già diventato un oggetto di culto.
